Vai direttamente ai contenuti

Home > La nostra storia

La nostra storia

DAL 1926 ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Il gruppo di automobilisti cuneesi che nel 1925 aveva organizzato la prima corsa automobilistica in salita Cuneo-Colle della Maddalena (gara che avrà consacrazione internazionale con il record imbattuto di Tazio Nuvolari nell’edizione del 1930) formò il primo nucleo dei fondatori dell’Automobile Club Cuneo che, in 69 da tutta la provincia, il 2 dicembre 1926, firmarono l’atto costitutivo nello studio nel notaio Miroglio. La prima assemblea nominò presidente onorario l’industriale Luigi Burgo e presidente l’ingegner Valentino Sacchi e nel consiglio direttivo già compariva, in qualità di segretario, il giovane avvocato Michele Olivero che sarebbe stato l’anima e la vera guida del Club fino al 1967. Impegnato inizialmente nella diffusione dell’automobile e dello sport automobilistico, presto il Club assunse il compito della tutela, della prestazione di servizi e dell’assistenza agli automobilisti. Nel 1935 fu eletto presidente il conte Carlo Parea e l’avvocato Michele Olivero, amministratore delegato, con il direttore Benedetto Dalmastro, fa della sede di corso Nizza un vivace centro di attività, anche culturale e politica.

IL DOPOGUERRA. VITA DI CLUB E RALLIES
Nel periodo tra le due guerre la motorizzazione privata è comunque fattore elitario tanto che nel 1940, all’inizio della seconda guerra mondiale, il numero dei soci dell’Automobile Club non supera il numero di trecento. Sarà la ripresa del dopoguerra a segnare l’inizio di quella diffusione dell’auto che diventerà veramente di massa negli anni del boom economico. Nel 1945 il Club si riorganizza sotto la presidenza di Enrico Pisani e si organizzano quelle attività sociali che caratterizzeranno i decenni seguenti, dagli autoslalom alle autosciatorie, agli autoradioraduni. Contemporaneamente le iniziative inerenti l’educazione stradale mobilitano i soci nelle scuole e nelle dimostrazioni pratiche nei principali centri della provincia. L’attività sportiva, ripresa con le gare sociali degli anni Quaranta, vede nel 1951 la partenza della prima “Ruota d’Oro” con un percorso che interessa l’intera provincia, gara di regolarità diventerà, dagli anni Sessanta ai primi anni Ottanta, il “rally terribile”. Nel 1956 è la volta della “Garessio-San Bernardo” , prestigiosa corsa automobilistica in salita. Nei decenni seguenti si moltiplicano le iniziative in tutta la provincia: nel Saluzzese con il “100.000 Trabucchi” e, più tadi, con il “Rally della Valle Varaita”, nel Monregalese con il “Rally di San Giacomo”, nelle Langhe con il “Rally di Alba”, il “Rally Doc di Diano d’Alba” e poi con il “Cinzano Rally”. Tra gli anni Ottanta e Novanta il rally più importante è quello di Limone Piemonte, con dieci edizioni, dal 1984 e il 1993, gara valida per il Campionato italiano, candidata al livello europeo. Al Saluzzo Rally Club il compito di far rivivere, nel 1995, dalle ceneri del “Limone” e del “100.000 Trabucchi”, un rally di prestigio: l’ “XI Rally Internazionale del Piemonte – Città di Saluzzo” , che l’anno seguente prenderà il nome di “Rally Città di Saluzzo – 100.000 Trabucchi”. Il nuovo millennio ha visto la rinascita del Rally di Alba ( www.rallyalba.com) entrato nel 2006 a far parte del Campionato Italiano – Trofeo Rally Asfalto.

LA TUTELA DEGLI AUTOMOBILISTI E L’EDUCAZIONE STRADALE
Tra il 1950 e il 1960 la sede provinciale si sposta da corso Nizza al nuovo edificio di piazza Minerva, apre la sede staccata di corso IV Novembre con i nuovi uffici del Pubblico Registro Automobilistico; alle sei delegazioni di Alba, Bra, Ceva, Saluzzo, Savigliano, si aggiunge, nel 1958, il posto di frontiera di Limone Piemonte, al valico del Colle di Tenda. Il servizio più apprezzato dagli automobilisti è il “Soccorso stradale Aci”, in molti partecipano ai corsi di educazione stradale per la formazione di insegnanti esperti, corsi sull’infortunistica, corsi teorico-pratici per la preparazione dei giovani. Nel 1956 è eletto presidente del Club Michele Olivero, che mantiene l’incarico fino al 1967. E’ il periodo del boom economico, della motorizzazione di massa, testimoniata in provincia dall’assegnazione, nel maggio 1958, della targa CN50.000, a una Fiat 600 verdolina di proprietà dell’Automobile Club Cuneo (con un circolante di 35.408 veicoli la Granda è al 13° posto in Italia e, con un veicolo ogni 15 abitanti, al 16° alla pari con Asti, Forlì, Parma e Pistoia). In quegli anni il numero dei Soci Aci sale fino a superare i 5.000 e, nel corso degli anni Settanta, raggiunge quota 10.000. Nel 1967 il vicepresidente Giuseppe Rattalino aveva assunto l’incarico di presidenza e, nelle successive elezioni (1969) l’avvocato Brunello Olivero, figlio di Michele era stato eletto a larga maggioranza. Brunello Olivero riotterrà il mandato in tutte le successive elezioni, fino ad oggi. Nonostante la crisi petrolifera degli anni Settanta e il conseguente aumento del prezzo della benzina, il numero delle auto circolanti continua ad aumentare e i problemi di viabilità si fanno sempre più pressanti: sono d’attualità, e lo saranno ancora per molti decenni, i problemi dei collegamenti con la Liguria e la Francia, del tunnel di Tenda, dell’autostrada Cuneo-Asti. Per l’informazione interna il nuovo direttore Giancarlo Sabatini, con il giornalista Giancarlo Massucco, inizia la pubblicazione della rivista “Autonotes”, che sostituisce il Foglio Informazioni. Nell 1977 Brunello Olivero, che presiede la Commissione turistica nazionale, in collaborazione con l’Automobile Club Trento, lancia la manifestazione nazionale Aci Neve. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta operano in provincia ben dodici delegazioni: a Cuneo e alle sedi storiche di Alba, Borgo San Dalmazzo Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano si aggiungono Cortemilia, Barge, Beinette, Dogliani e Benevagienna. Dal 1987 è direttore della sede provinciale Massimo Condemi, avvocato con lunga esperienza manageriale in altre sedi dell’Aci. Nel 1991 il numero dei soci raggiunge il massimo storico con 12.307 iscritti. Accanto alle iniziative di carattere nazionale, da Aci 116 a Medico Pronto, la sede di Cuneo promuove eventi locali come la mostra allestita al Castello di Manta nel 1995 in occasione del centenario dell’automobile, le tre giornate di “Autostorie”, realizzate a Cuneo nel maggio del 1997 in occasione del 70° anniversario della fondazione dell’Automobile Club Cuneo, la seconda manifestazione “Autostorie” realizzata ad Alba nel 1999, la partecipazione alla mostra “Modellisti – Per l’auto e il design industriale” nel 2004 a Savigliano. Alla rivista “Autostorie” si aggiungono altre iniziative editoriali, come la carta stradale della provincia di Cuneo, omaggio sociale del 1995, il volume curato da Enrico Sanna “70 anni di Automobile Club Cuneo”, omaggio sociale del 1997; nel 1999 la prima “Guida Blu Aci ai ristoranti della Granda”, poi ripetuta nel 2001 e nel 2007; nel 2004 un volume di prestigio: “La pubblicità mette le ruote”, storia dei mezzi pubblicitari italiani di Paolo Fissore. In campo sportivo, dal 1992, l’Automobile Club Cuneo coinvolge tutte le sedi Aci d’Italia con Aci Golf, circuito golfistico ideato dal presidente Brunello Olivero che presto diventa Campionato italiano Aci Golf, alla 16ª edizione nel 2007 con finali all’estero e, spesso, oltre Oceano.

GLI OBIETTIVI DEL NUOVO MILLENNIO
Nel nuovo millennio la sede provinciale si attiva nell’attuare la nuova filosofia dell’Aci che pone la persona al centro dell’interesse e dei servizi, con particolare attenzione a una mobilità sostenibile, alla tutela dell’ambiente e al riguardo per la vita. La grande campagna del 7 aprile 2004 per la sicurezza sulle strade coinvolge Provincia, Comuni, Istituzioni e organizzazioni civili e religiose ed è recepita con grande evidenza dagli organi di informazione. Lo stesso avviene l’anno seguente, con un’iniziativa autonoma dell’Automobile Club Cuneo sostenuta dall’Amministrazione provinciale. Rientrato nella rinnovata sede di Piazza Europa 15, l’Automobile Club Cuneo ha ripreso con slancio l’attività sociale coordinando la campagna e la raccolta di firme per l’Obiettivo 2010 che sollecita ONU e G8 a intervenire concretamente per rendere più sicure le strade di tutto il mondo.