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CUNEO RIMODELLA CORSO NIZZA (di Brunello Olivero)

28.05.2009

 Tempo fa alle prime avvisaglie, quando si parlava di ZONA 30 per la salvaguardia dei pedoni, l'Automobile Club Cuneo aveva scritto una lettera aperta ai Sindaci dei principali comuni della Provincia mettendo in evidenza la delicatezza del problema aggiungendo alcune proposte di soluzione, preso atto che la velocità è solo una concausa e non la più rilevante sul piano della sicurezza dei pedoni. Non immaginavamo che ne sarebbe seguito un vero e proprio progetto rivoluzionario per il quale non è stato ritenuto utile interpellare l'Automobile Club Cuneo che rappresenta in provincia oltre ottomila soci. Per queste "rivoluzioni" non siamo stati interpellati. Ci dispiace perchè si è rinunciato ad un contributo di idee (tra l'altro gratuito) del CENTRO STUDI DELL'AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA il più accreditato in materia di viabilità e sicurezza non solo in Italia ma a livello internazionale.Cosa dire: sul piano della politica della mobilità sono estremamente preoccupato per la motivazioni che ne sono alla base.La mobilità (la possibilità di muoversi per lavoro, acquisti, tempo libero) è un presupposto essenziale della libertà e va assolutamente garantita.Deve essere compatibile con i problemi ecologici?E' utile limitare l'uso del mezzo individuale?Allora si investe e pesantemente nel settore del trasporto pubblico collettivo, che sia moderno, efficiente rapido (v. navette)Navette continue non limitate negli orari e parcheggi di testata capienti in città non sulle superfici viabili.Ma questo deve essere realizzato prima e non dopo aver limitato l'uso di altri mezzi (creando così un forte disagio per i cittadini) tenuto conto che l'automobile oggi adempie allo sgradito compito di compensare l'insufficienza di un trasporto alternativo e la carenza progettuale strategica nel campo della viabilità urbana.Delle compatibilità con la sicurezza dei pedoni ci siamo occupati nella lettera aperta già citata.Ripetiamo che la velocità (ovviamente non  superiore a 50 km) giuoca un ruolo marginale e soprattutto conseguente alla vera causa primaria dell'impatto fra veicoli e pedoni costituita dalla DISATTENZIONE del conducente e/o del pedone.Siamo convinti che il comportamento (ovviamente involontario) che conduce al sinistro sia essenzialmente causato dalla DISATTENZIONE del conducente e/o del pedone (si chiacchiera, si accende una sigaretta, si parla al telefono, si controlla la provenienza di veicoli da un incrocio o su una rotonda) e, in taluni casi, dall'obiettiva difficoltà di avvertire il pericolo (di notte, con la pioggia e la strada che riflette la pubblica illuminazione e le multicolori insegne pubblicitarie, in qualche caso lampeggianti).Ed allora è doveroso oltre che conforme alla Legge, mettere in atto tutte quelle iniziative strutturali idonee ad attivare l'attenzione degli utenti.Ricordiamo una serie di iniziative a carico del gestore della strada previste sia dalle norme sia da sperimentate tecniche di sicurezza già illustrate in occasione dell'ultima conferenza stampa dell'A.C. Cuneo.- Gli attraversamenti pedonali non semaforizzati devono essere collocati in zone non prossime ai punti in cui il conducente deve concentrare l'attenzione altrove (incroci, rotonde, confluenze di altre strade ecc...)- Deve essere assicurata una perfetta visibilità diurna e notturna degli attraversamenti pedonaliQuindi collocazione delle strisce su un leggero dosso utilizzando materiali rifrangenti ed antiscivolo che le evidenzino anche con fondo stradale bagnato.-Segnali di attenzione per il veicolo a mezzo di bande rumorose in prossimità delle zone di attraversamento e a distanza superiore a quella percorsa dal veicolo sommando il tempo  di avvistamento e quello per l'eventuale frenata-Garantire ampia visibilità sui lati della carreggiata e soprattutto su quella destra rispetto al senso di marcia del veicolo tale da consentire facilmente al conducente di vedere il pedone che si appresta ad attraversare prima che lo stesso impegni la sede stradale, ed al pedone di poter controllare agevolmente ed in anticipo la provenienza dei veicoli.-Tassativa esclusione quindi, per tutto lo spazio utile all'avvistamento, di parcheggio e sosta dei veicoli inclusi soprattutto i mezzi di maggior sagoma (autobus, autocarri) ed in genere qualunque ostacolo alla visibilità (pattumiere, siepi di bar ecc...) e si potrebbe continuare visto che la tecnologia offre molti altri strumenti (segnali lampeggianti, segnali acustici ecc...).Certo la prevenzione comporta investimenti e la repressione no, anzi procura ricavi. Ma la prima evita l'evento e la seconda si limita a sanzionarlo e non sempre serve da deterrente.Quelle elencate sono le misure doverose da assumere sul piano strutturale che devono comunque essere accompagnate da una continua ed assidua opera di sensibilizzazione nei soggetti ovviamente cominciando dai bambini.E torniamo al tema di sempre: una cultura della sicurezza attraverso l'educazione anche dei pedoni che non devono considerare gli attraversamenti come "zona franca" ma solo come percorsi privilegiati che non li esimono dal porre in essere tutte le cautele inclusa quella di non sfidare l'imprudenza altrui.Sul piano tecnico le nuove iniziative mi lasciano molto perplesso.Intanto perchè una mobilità non fluida è molto più inquinante.E poi leggendo (solo sui giornali) gli aspetti del progetto sorgono altre preoccupazioni.Ad esempio la realizzazione in Corso Dante di parcheggi a pettine alternati in modo da creare una specie di chicane per fare in modo di diminuire la visibilità e rallentare le manovre mi pare un'iniziativa che crea occasione di pericolo.I parcheggi a pettine possono essere ammessi con cautela nelle strade con modesto traffico e non certo in zona di scorrimento.Le ragioni sono evidenti.Per chi esce la visuale di chi proviene dalla strada è completamente occlusa.Chi arriva e vede un parcheggio libero frena improvvisamente e comunque nel tempo di uscita e di entrata la strada rimane intasata.Quanto a ritenere che la riduzione dei parcheggi sia un sistema utile per disincentivare l'uso dell'automobile mi pare un  sillogismo inaccettabile.I parcheggi vanno aumentati e non ridotti e soprattutto realizzati senza utilizzare le strade che sono invece l'insostituibile strumento di mobilità.Lo ripeto l'uso del mezzo individuale può essere sostituito non soppresso.Sempre sul piano tecnico sono certo che i progettisti in possesso di statistiche aggiornate dei passaggi nelle zone oggetto di modifica abbiano realizzato modelli matematici simulati.In ogni caso un suggerimento.Prima di realizzare definitivamente il progetto questo venga testato con guard-rail mobili di plastica.Anche il passaggio pedonale di fronte alla Chiesa Nuova sembra ineccepibile poi si è constatato che le code che crea invadono a volte l'incrocio di Piazza Europa.Un semplice invito alla prudenza.La cifra da investire è notevole, circa 600 mld di vecchie lire.Invito tutti ad una riflessione sul rapporto costo / beneficio.